Il dottor Rashid ha i capelli neri
e un dritto naso indoeuropeo. Si da da fare come può in questo ospedale cadente
e poverissimo. Sui pavimenti delle stanze vi sono tappeti che non hanno più memoria
dei colori originali e che da secoli nessuno pulisce. Il suo paziente europeo è
abbastanza mal ridotto. Un piede con le ossa spezzettate, un gesso messo a
occhio da un compagno di viaggio e molto dolore. In ospedale non vi sono
medicine, chi ne ha bisogno deve andare pazientemente a cercarle nelle farmacie sguarnite della città. Il dottor Rashid si occupa personalmente della ricerca e torna con
alcune fiale di morfina. A sera, per far riposare il suo paziente gli inietta
mezza fiala; con aria sconsolata guarda quel ben di Dio, si inietta l’altra metà
e resta a parlare con lui tutta la notte.
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