Quando la solitudine ti si appiccica addosso come l’olio per oliare la catena, che ti imbratta le mani, entra sotto le unghie e non puoi grattarlo via e vorresti lavare anche lei,
quando la senti far parte di te, che non basta una birra e una sigaretta speziata,
quando ti vengono le lacrime e non riesci a ricacciarle indietro,
quando hai un amore che c’è e non c’è e forse è meglio così, perché ti trovi insopportabile da sola,
quando nemmeno la musica in cuffia non ce la fa a risvegliarti l’anima, perché risveglia ricordi,
quando i ricordi sono lame affilate,
quando vorresti andare a dormire e sognare, ma i sogni fanno male,
quando una telefonata sarebbe gradita, sperata, desiderata, ma sai che non sarebbe mai quella giusta,
quando la delusione e la tristezza sono più forti di qualunque cosa,
quando,
quando le albe e i tramonti non sono diversi,
quando il gatto ti si sdraia lascivamente addosso e pensi che meno male almeno lui sa di cosa hai bisogno,
quando la solitudine è così spessa da tagliarla col coltello e il tempo ti inganna,
niente è possibile,
niente è rimediabile.