martedì 16 ottobre 2012

Michael a Solda

Qualche anno fa Michael Jackson arrivò a Solda. Rimase tre giorni, aveva un piede ingessato e camminava con le stampelle. Così si vide poco in paese. Soggiornava in una grande casa tutta di legno a poca distanza dalla mia. Vi confesso che il pensiero mi emozionava. Si fece curare dalla dottoressa del paese, senza fare storie. Andò a cena in un ristorante del paese, mangiò pesce. Calmo, timido e silenzioso. L'anziano cameriere ricorda le sue mani, "così rugose, così da vecchio, con la pelle così sottile e fragile", mi disse. La grande star, l'uomo da trattato di psichiatria, con tutte quelle paure, quelle fobie, quelle manie, sapeva essere un uomo mite, tranquillo, gentile. Avrei voluto incontrarlo e parlargli, non osai, mi tenne lontana la sua solitudine. Ciao Michael, sei un tassello dei miei ricordi più teneri.

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