Seduta sulla scogliera, socchiudo gli occhi per schermare il
riverbero del sole sul mare.
Il tempio
di Tanahlot, in basso, minuscolo come in una pittura giapponese. Rari visitatori si
aggirano discreti, con il selendang
rituale bianco avvolto al collo o legato sulla vita. Grandi onde silenziose si
infrangono lontano, sulla barriera. Vicino a me, altissime canne di bambù
intagliate, accolgono il vento rilasciando note dissonanti che mi riempiono l’anima. Un respiro.
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